Prime Esperienze
La specializzanda puttanella - parte 1


22.04.2025 |
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"Esplodo con un unico getto caldo nella gola di Martina ed io mi sento felice, sazio e svuotato al tempo stesso..."
E’ proprio vero che le sorprese più inaspettate e forse le più piacevoli vengono dalle “acque chete”.Martina è una specializzanda tranquilla, dall’atteggiamento dimesso, di quelle che non danno problemi, ma neppure lasciano il segno: sarà forse per questo che sono stato colto così di sorpresa?
Sono passati sei mesi da quando ha iniziato l'internato e non mi sono quasi accorto della sua presenza forse troppo preso dai soliti quotidiani piccoli e pressanti problemi lavorativi. Eppure è carina, anzi, forse più che carina.
E' snella, piccola e ben tornita. E' riccia e bionda ed il viso le si illumina ogni volta che sorride, Non l'ho mai vista indossare altro che la tristissima divisa, però, anche così, ad uno sguardo più attento e lascivo non possono sfuggire il culo solo, le gambe snelle ed i capezzoli appuntiti che tendono la maglietta.
A pensarci col senno del poi trovo inspiegabile il fatto che non mi venisse sistematicamente duro ogni volta che la vedevo e soprattutto che non ci abbia mai provato.
E' un mistero, così come lo è quel che è successo oggi.
Sono le sette di Venerdì pomeriggio, gli ambulatori sono deserti, rispondo alle ultime mail alla fine dell’ennesima, lunghissima giornata.
“Oggi è il mio ultimo giorno, ma prima di andare vorrei parlarle di una cosa.”
E’ Martina.
Completamente assorbito dal lavoro non mi ero neppure accorto che fosse entrata.
E’ in piedi sulla soglia, mi sorride incerta e mi guarda con la solita timidezza.
Arrossisce mentre lenta e sinuosa, con un’eleganza che non avevo mai notato prima, mi si avvicina e con un’espressione incerta e vogliosa, mi prende il volto tra le mani ed inizia a baciarmi.
Vivo un attimo di confusione, ma poi inizio a sentire il sapore della sua bocca, un gemito sommesso, il calore e la morbidezza del suo corpo.
Di colpo mi accendo e mi eccito sentendo il mio cazzo, improvvisamente durissimo, che preme contro il calore tra le cosce di Martina che, intanto, mi si è messa cavalcioni.
Rispondo alla sua lingua mentre, reciprocamente, ci sfiliamo delicatamente prima il camice e poi la maglietta.
Sento i suoi capezzoli duri contro il mio petto ed una nuova ondata di desiderio mi prende: la sollevo per portarla sul lettino dell’ambulatorio, le sfilo pantaloni e mutandine passando con la lingua dalla bocca al seno e finalmente alla figa caldissima.
Lecco vorace la clitoride mentre con un dito esploro quell’antro rovente e bagnato. Lei geme quando le dita diventano due e penetrano in profondità.
Il suo respiro accelera ed il suo bacino si muove avanti e indietro, con una mano mi accarezza i capelli e spinge la mia faccia contro la sua passera che io lecco con furia mentre, avvinghiato a lei, seguo i suoi movimenti ed i suoi gemiti sempre più veloci fino all’ultima contrazione spasmodica che accompagna il grido strozzato dell’orgasmo che la travolge.
“ Adesso tu.” Mi dice con voce roca ed ancora ansimante.
Mi abbassa i pantaloni ed il mio cazzo svetta orgoglioso davanti alla sua faccia.
“Avevo tanta voglia di succhiartelo.” Dice impugnandolo e golosa inizia a ciucciare la cappella mentre con una mano mi sega e con l’altra mi accarezza le palle.
Mi sfugge un gemito, sento le gambe sciogliersi e un calore intenso e l’unica cosa che riesco a pensare è “Oh si, cazzo, ti prego, continua.”
Me lo lecca come fosse un gelato: avida e vogliosa. Sento che, eccitato come sono, verrò presto.
“ Basta o vengo.” Le dico scostandole la testa.
“Mi vieni in bocca?” Mi chiede arrossendo, poi con un’espressione timidamente porca “Voglio assaggiare la tua sborra.” Dice sorridendo.
E’ il colpo di grazia, non posso che capitolare. Le prendo la testa tra le mani ed inizio a scoparle la bocca mentre lei mi artiglia il culo.
Ho una voglia fottuta di venire, il mio respiro è un unico mugolio voglioso quando finalmente sento come una scossa elettrica che dalla schiena si propaga lungo tutto il corpo fino ad arrivare al cazzo.
Esplodo con un unico getto caldo nella gola di Martina ed io mi sento felice, sazio e svuotato al tempo stesso.
“Mmm...è dolce.” Dice mentre con un dito raccoglie una goccia per poi succhiarla.
Perdo la testa, non resisto, devo limonarla.
La prendo tra le braccia, il mio cazzo sente il morbido ciuffo di peli biondi della sua figa, cerco, ancora eccitatissimo, la sua bocca ed inizio a limonarla con passione in preda ad un vertigine.
Ci assaporiamo per un tempo che sembra infinito e, infine, staccandoci, diciamo all'unisono: “Wow.”
“ E adesso?” Le dico.
Allora lei mi guarda e mi sorride maliziosa, poi girandosi e mettendosi a pecora: “Beh, che ne dici…” e si allarga con due dita le chiappe mostrando il buco del culo “ Ti va di leccarmi qui…?” Mi dice mentre mi fa l’occhiolino.
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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